Archivi categoria: Curiosità

Lego calcio

Nel 1982, prima che voi nasceste, io ricreavo le partite dei mondiali con il subbuteo durante l’intervallo.

Adesso c’è che si adopera in tecnica mista Lego + stop motion + Youtube.

Geniali!

E.B. – anche – per I mondiali come non li avete mai letti.

La Roja non basta

Oltre un anno fa, quando la Spagna  calcistica era acclamata campione europeo e quella tennistica si preparava a trionfare in Coppa Davis, gli iberici gongolavano con spot come questo dell’Adidas.

Si faceva il verso ai supereroi americani della Marvel – Fabregas cita persino Spiderman – , el podere de la “Roja“, la magica maglia rossa della selecion. Bueno, ieri i superpoteri non sono bastati, con gli svizzeri che, da bravi banchieri, hanno aperto e  chiuso il conto con la leziosità stucchevole dei paella boys di Don Vincente Del Bosque.

Ora tutti parlano di Spagna ridimensionata, compresi i giornali iberici (che, in quanto a senso della misura, rivaleggiano con il tg4 di Emilio Fede). In parte è vero, in parte è accaduto quello che, prima o poi, accade a tutti i supereroi. Scoprono di avere un nemico mortale, in grado di fregarli. Superman ha Lex Luthor, Batman il Joker, le Furie Rosse hanno… lo specchio.

Compiacersi del proprio gioco, pavoneggiarsi in orizzontale con fraseggi continui, pensare di aver vinto le partite prima ancora di averle giocate, ecco i limiti arroganti di una squadra che, comunque, anche ieri, in una giornata no, ha confermato qualità tecniche enormi.  Il potere della Roja scorre potente in loro, solo che  bisogna anche ricordarsi di tirare in porta qualche volta.

M.D.

Un motivo per tifare Sudafrica

Il Sudafrica, dopo il risultato di ieri sera, è a un passo dall’eliminazione. Non sono rari i casi di squadre che superano il girone eliminatorio con quattro punti (il girone dell’Italia a USA 1994 vi dice qualcosa?) ma ciò vuol dire che i Bafana Bafana dovranno sconfiggere i Blues, impresa complicata dall’assenza forzata dello squalificato Khune. Se non dovessero farcela, sarebbe la prima volta nella storia che la rappresentativa della nazione ospitante non supera la fase a gironi (da quando è prevista, ovviamente).

In Svizzera, nel 1954, gli elvetici si giocarono il passaggio del turno con gli azzurri, sconfiggendoli per 4 a 1. E pensare che quell’edizione è stata la prima a prevedere le teste di serie per la formazione del girone. Con una curiosa – e per certi versi discriminatoria – particolarità: le due squadre reputate più forti dello stesso girone non si sarebbero scontrate tra di loro, e così le due più deboli. L’Italia quindi evitò l’Inghilterra, ma riuscì a perdere con la Svizzera anche nel girone (2 a 1), per poi sconfiggere il Belgio ed andare allo spareggio, perso, appunto, per 4 reti a 1.

Anche nel 1994 gli Stati Uniti ce la fecero, per un soffio. Come l’Italia furono ripescati tra le migliori terze (le partecipanti erano 24, divise in 6 gironi). Agli ottavi incrociarono il Brasile. D’altronde, non si può sempre giocare con Romania, Svizzera e Colombia.

Esistono inoltre casi in cui il pubblico di casa è valso quanto un dodicesimo uomo in campo: il Cile, nel 1962, arrivò terzo rifilando due pappine all’Italia di Sivori, Trapattoni e Altafini nel girone.

C’è anche un caso in cui il pubblico pesò quanto dodicesimo e tredicesimo uomo in campo: è il 2002, e il quattordicesimo coreano in campo rispondeva al nome di Byron. La Corea del Sud, quell’anno, arrivò addirittura in semifinale. Anche il Giappone vinse il proprio girone, ma fu eliminato agli ottavi dalla Turchia.

In bocca al lupo, Bafana Bafana.

S.C.

Cammina, Cammina, Eh, Eh…

Le Partite del Mondiale non Vi Soddisfano ???
Anzi, Odiate del tutto il Calcio ???
Le Vuvuzelas Suscitano in Voi Pensieri Violenti ???

Allora fate così: guardate questo video e, quando domani mattina, andando al lavoro, sarete nella vostra automobile incolonnati dietro al solito Cicciopuffo Ventiallora, ricordatevi dell’Inno del Mondiale, e canticchiate

“Cammina Cammina Porca Waka Eh Eh”

Garantito: Funziona!

AM

Danimarca-Olanda: lo spettacolo è stato in curva. Con le curve.

Ad animare la partita Danimarca-Olanda ci hanno pensato 36 tifose olandesi, tutte rigorosamente in mini-abiti sexy “orange”.
La gioia dei tifosi però è durata poco: le ragazze sono state subito “espulse” ed accompagnate fuori dallo stadio dagli zelanti steward.
L’accusa non era per aver infranto regole legate al pudore, ma quelle ferree dello sponsoring: le 36 bellezze infatti erano state inviate allo stadio dal produttore di birra olandese “Bavaria” per una sorta di pubblicità occulta, violando così le norme relative alla pubblicità della manifestazione (lo sponsor ufficiale è infatti la “Budweiser”).
Pare che le ragazze “Bavaria” siano state addirittura trattenute per ore dalla polizia. Ma la Fifa ha negato che ci siano stati fermi: che i poliziotti siano rimasti incantati da tanta beltà?

P.S.

Sempre i soliti

La Germania cambia, noi no.

It’s also a message for life in general that we can live together and achieve great things together.

P.C. – anche – per I mondiali come non li avete mai letti

La Germania salverà il mondo

Lo scrive il Financial Times Deutschland:

[…] Da wäre zum Beispiel die Untersuchung “Soccereconomics 2010” von Hein Schotsman zu nennen, einem ABN-Amro-Volkswirt, der herausgefunden hat, dass es für die globale Konjunktur am besten wäre, wenn Deutschland Weltmeister wird. Schotsman zufolge wird der WM-Titel im Gewinnerland eine Ephorie auslösen, die in mehr Konsum und mehr Wachstum mündet.
Je größer das Land, desto größe der Schub für die Weltwirtschaft, so die Argumentation. Das heißt gleichwohl nicht, dass die USA der konjunkturell wünschenwerte Weltmeister wären. Denn die Amerikaren konsumieren ja eh genug, die Deutschen nicht […]

Secondo il risultato della ricerca di Hein Schotsman se la Germania vincesse i mondiali, l’euforia farebbe da volano per i consumi in un paese dove – a differenza degli Stati Uniti e nonostante la potente economia – non si consuma molto. Questo potrebbe, quindi, rappresentare un vantaggio per l’economia mondiale e una speranza nell’attuale crisi congiunturale.

Pare che la Germania salverà il mondo. Se vince. Dopo quel 4 a 0 non è poi così poco…

P.T.

Il tormentone dei Mondiali: la vuvuzela

Non sono certo i fuoriclasse del calcio per adesso i protagonisti del Mondiale, ma semmai le trombette di plastica, simbolo del tifo da stadio sudafricano, a fare notizia. E soprattutto, suscitare vivaci contestazioni.
Il loro ronzio sta funestando infatti le partite della manifestazione, scatenando la rabbia di allenatori, giocatori, spettatori e telespettatori: le proteste di questi ultimi nel Regno Unito stanno mettendo in seria difficoltà la BBC.
Di questo infernale strumento si sono lamentati perfino i giocatori del Giappone, che negli stadi del Sol Levante sono sottoposti al suono incessante delle trombette dei loro tifosi  (come abbiamo potuto constatare dalle finali di Coppa Intercontinentale disputate a Tokio e dai Mondiali del 2002) e quindi dovrebbero avere un padiglione auricolare ben collaudato.
Il presidente Fifa Blatter non prende nemmeno in considerazione l’idea di farle vietare, in rispetto di quelle che sono le tradizioni del paese ospite.
Intanto c’è chi si è dato da fare con la tecnologia per combattere il fastidioso suono sui canali televisivi.
Il Prof. Lindoro Massimo Del Duca ha studiato un sistema che agisce sul segnale diramato dallo stadio e che le emittenti mixano con la voce dello speaker, eliminando così l’ossessivo sottofondo.
Un appassionato tedesco di musica e informatica invece ha messo a punto un software (scaricabile dal suo sito al costo di 2.45 $) che, collegando l’audio della tv con il computer, intercetta e cancella le frequenze del suono delle trombette.
Ma c’è anche chi lavora pro-vuvuzela: un’azienda olandese ha creato un’App per l’iPhone, che riproduce il suono della trombetta sudafricana.
E intanto arriva un’allarmante notizia: una radio di Johannesburg annuncia che “almeno un milione di “vuvuzelas’ sono state vendute, anche via internet, nel Regno Unito, in vista della prossima stagione”.
Come un virus impazzito, le vuvuzelas si diffonderanno anche in Europa?
Noi intanto potremmo fare un sondaggio su questo blog: chi è pro e chi è contro le vuvuzelas.

P.S.

I mondiali in salsa verde

L’Italia è un Paese anomalo. Dopo la partita di ieri sera, tra Italia e Paraguay, si è scatenata una bagarre perché Radio Padania, l’emittente radiofonica della Lega Nord, tifava spudoratamente per il Paraguay, contro la nostra nazionale.

Ma più che per questo, l’Italia è un Paese anomalo perché le sparate di Radio Padania sulla nazionale di calcio hanno fatto notizia, tanto da spingere i giornalisti a richiedere l’opinione di Marcello Lippi  – e di altri giocatori – nel post-partita:

Radio Padania? Non me ne frega niente. […] Ma che cavolo me ne frega e poi perché vi abbassate fino a questo livello?

Marcello Lippi

Una brutta cosa, davvero brutta, ma non voglio fargli pubblicità.

Riccardo Montolivo

Sono dei poverini, andateglielo a dire.

Simone Pepe

Basta che non mi parlate di Padania.

Fabio Cannavaro

Ed è questo il dramma. Daniele, dal suo blog, scrive:

L’Italia è il paese in cui Radio Padania che tifa contro gli azzurri fa più notizia di Radio Padania che inveisce contro i meridionali, i trans, i rom, i marocchini, gli immigrati.

Purtroppo è vero. Insomma, chi se ne frega di Radio Padania. Io tifo per gli azzurri, che loro facciano quello che vogliono. Quello che vogliono, finché non incitano alla violenza, si intende. Per il resto, lasciamoli nel loro brodo.

S.C.

Nascondete gli archetti

Chi mi conosce sa che ho un debole per Alberto Gilardino, che sono uno di quelli che a PES prende la squadra dove c’è Gilardino. Nessun’altra.

Ecco, però, spiegate a Repubblica.it che con titoli come questo

con titoli come questo – dicevamo – il Gila tende ad arrossire. E poi va a finire che si fa prendere dall’emozione. Come è successo questa volta, quando, invece di tirare…

Perciò, ok, Gilardino suonaci il violino, ma cantiamolo sottovoce.

S.C.