Tabellone dei quarti delineato, e la nostra ipotesi di sorpasso americano regge ancora: 4/8 squadre americane (sudamericane, per la precisione), 3 europee e una africana. Tornano a casa le due asiatiche (Corea del Sud e Giappone).
Per quanto mostrato in campo, la Spagna dovrebbe averla vinta facilmente sul Paraguay che, anche ieri col Giappone, ha evidenziato grossi limiti nella costruzione del gioco. L’unica strada percorribile, per i sudamericani – che per la prima volta approdano ai quarti -, è quella già battuta contro l’Italia: massima attenzione in fase difensiva, tutte le speranze sui calci piazzati. Ciò che si prospetta è il contrario di quella che si definisce “una partita a viso aperto”. La Spagna, nonostante Fernando Torres abbia deluso ancora, è quella che ci ricordiamo dall’Europeo. E David Villa ha portato argomenti sufficienti per non far rimpiangere El Nino.
L’Uruguay è una squadra solida dietro e con un reparto offensivo in forma smagliante: Forlan e Suarez (e Cavani) formano un coppia temibile, dotata tecnicamente, rapida e, soprattutto, affiatata. Il Ghana ha dalla sua una prestanza fisica invidiabile, una buona organizzazione di gioco (quando è in giornata) e Asamoah Gyan, ex Udinese, che si sta confermando attaccante di livello. I talentini, sono invece un problema: Jonathan Mensah (nella foto) è squalificato, e Boateng ha riportato un infortunio ad una coscia che lo lascia in dubbio. Il Ghana gioca portando sulle spalle il peso di un intero continente – gli africani sono molto più africani di quanto noi siamo europei -, e il sogno di giungere alle semifinale, cosa mai successa prima.
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